È uno strumento di ricerca progettato e sviluppato dall’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali (Agenas). Attraverso il Trova strutture è possibile localizzare:
- il distretto sanitario di appartenenza
- gli ospedali pubblici e privati accreditati con il Servizio sanitario nazionale per oltre 90 interventi e ricoveri programmabili (cioè senza carattere di urgenza), confrontandoli in base al numero di interventi;
- il pronto soccorso più vicino;
- le reti regionali di assistenza per: emergenza-urgenza, tumori, ictus, emergenze cardiologiche e traumi;
- la rete nazionale per i tumori rari ;
- le strutture territoriali per determinati bisogni di salute (per esempio: disturbi alimentari, demenze, cure palliative);
- i nuovi luoghi di cura previsti dal Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr). le grandi apparecchiature sanitarie con più di 10 anni.
Ricorda che il tuo medico di fiducia si farà carico del tuo problema di salute e ti guiderà a una scelta consapevole del percorso di cura da seguire. Contattalo per avere tutte le informazioni necessarie ai tuoi bisogni di salute.
La sezione sull’assistenza ospedaliera, al momento, include 13 aree cliniche e 6 reti clinico-assistenziali.
All’interno di ogni area clinica (per esempio “Apparato muscoloscheletrico”) è possibile trovare una lista di interventi chirurgici e ricoveri programmabili e senza carattere di urgenza, selezionati dal flusso informativo delle schede di dimissioni ospedaliere del ministero della Salute. Cliccando sul nome dell’intervento è possibile filtrare la ricerca delle strutture ospedaliere: in base alla propria posizione (“Cerca intorno a me”), indicando la distanza espressa in chilometri; selezionando una regione, provincia o comune d’interesse; oppure inserendo direttamente il nome della struttura. In alternativa, è possibile visualizzare tutte le strutture presenti in Italia senza applicare filtri.
Definiti i criteri della ricerca si accede alle seguenti sezioni.
- “Informazioni generali”, in cui si descrive la procedura clinica selezionata;
- “Lista strutture”, in cui compare l’elenco delle strutture selezionate in base al criterio di ricerca impostato, con il comune e la provincia di appartenenza. Per ogni struttura viene indicato il numero di interventi eseguiti all’anno e altri possibili indicatori (per esempio, la riammissione ospedaliera a 30 giorni). È da tenere presente che maggiore è il volume e maggiore può essere l’esperienza che vanta il personale sanitario. Le altre funzionalità che si attivano in questa sezione sono:
per visualizzare sulla mappa l’ubicazione geografica della struttura e ottenere le indicazioni stradali
per ottenere maggiori informazioni sulla struttura: contatti, sito web, tempi di attesa per le prestazioni ambulatoriali, servizi disponibili (centro trasfusionale, servizio dialisi, servizio rianimazione, terapia intensiva, terapia intensiva neonatale)
per confrontare i volumi annuali di attività della singola struttura con quelli di altre strutture
- “Filtra”, in cui si può impostare la selezione delle strutture sanitarie pubbliche o private accreditate.
Le reti clinico-assistenziali, invece, sono un modello organizzativo che assicura una presa in carico sicura ed efficace del paziente, mettendo in relazione professionisti, strutture e servizi che erogano interventi sanitari di tipologia e livelli diversi.
Sul portale sono mappate le seguenti reti.
Tre reti tempo-dipendenti (che assistono i pazienti con patologie tempo-dipendenti, cioè quelle in cui la tempestività dell’intervento è determinante per salvare la vita e limitare i danni):
- rete per le emergenze cardiologiche, per la gestione delle patologie acute cardiovascolari (come l’infarto al miocardio)
- rete trauma, per la gestione dei traumi gravi (dovuti a cadute, incidenti, esposizione a fuoco e forze naturali)
- rete ictus, per la gestione dell’ictus
La rete dell’emergenza-urgenza, che comprende le centrali operative 118/112, i mezzi di soccorso, i pronto soccorso e i dipartimenti di emergenza-urgenza accettazione (dea) di primo e secondo livello.
Le reti oncologiche regionali per il tumore al polmone, alla mammella, al colon retto, alla prostata, all’utero e all’ovaio (è possibile verificare il volume di interventi per ogni centro della rete). La rete oncologica accompagna la persona dal sospetto alla conferma della diagnosi di cancro e lungo tutto il percorso di cura.
La rete nazionale per i tumori rari, che garantisce il percorso di diagnosi e cura dei tumori rari dell’adulto e del bambino (è possibile verificare il volume di interventi per ogni centro della rete).
Nella assistenza ospedaliera è possibile mappare nei grandi ospedali pubblici le grandi apparecchiature sanitarie monitorate dal flusso informativo del ministero della Salute, quali:
- Acceleratori lineari
- Angiografi
- Gamma Camere Computerizzate
- Mammografi
- RMN
- Sistemi Robotizzati per chirurgia endoscopica
- Sistemi TAC/Gamma Camera
- Sistemi TAC/PET
- TAC
Per ogni struttura è possibile consultare:
- il numero totale di grandi apparecchiature presenti;
- la percentuale di grandi apparecchiature con più di dieci anni.
Il Piano nazionale esiti (Pne) è uno strumento sviluppato da Agenas per valutare l’efficacia, l’appropriatezza e la sicurezza degli interventi sanitari, finalizzato al miglioramento della qualità delle cure e dell’equità di trattamento nel Servizio sanitario nazionale, a prescindere dall’area geografica di residenza, dal genere e dalla cittadinanza della persona.
Il Pne utilizza 195 indicatori basati su evidenze scientifiche, di cui:
- 170 relativi all’assistenza ospedaliera
- volumi di ricoveri per singolo istituto in 12 aree cliniche (cardiovascolare, cerebrovascolare, digerente, malattie infettive muscolo-scheletrico, oncologia, otorinolaringoiatria, pediatria, perinatale, respiratorio, trapianti, urogenitale)
- esito clinico in termini di mortalità (per esempio, la mortalità a 30 giorni dall’ammissione in ospedale per ictus ischemico o infarto miocardico acuto) e riospedalizzazione per complicanza
- tempestività (per esempio, l’intervento chirurgico entro 48 ore per frattura del collo del femore nei pazienti anziani)
- appropriatezza della procedura (per esempio, del taglio cesareo o della rimozione delle tonsille)
- e 25 relativi all’assistenza territoriale
- numero di ricoveri in ospedale evitabili (dovuti alla carenza di assistenza sul territorio)
- accessi impropri al pronto soccorso (dovuti sempre a una presa in carico inadeguata sul territorio)
- esiti a lungo termine (mortalità a un anno per complicanze dopo un infarto miocardico acuto o un ictus)
Attraverso lo strumento Trova strutture l’utente può consultare alcuni degli indicatori del Pne riferiti a oltre 90 interventi chirurgici e ricoveri ospedalieri programmabili e senza carattere di urgenza. Per ciascun intervento selezionato (o malattia trattata, nel caso della broncopneumopatia cronico ostruttiva) è presente il numero di ricoveri per istituto. Per alcune procedure vengono calcolati anche la riammissione ospedaliera a 30 giorni per complicanza (ad esempio, per la riacutizzazione della broncopneumopatia cronica ostruttiva), il reintervento entro 6 mesi (ad esempio, per l’artroscopia del ginocchio) e la revisione a 2 anni (ad esempio, per l’intervento di protesi all’anca).
Sì. Cliccando sul nome dell’intervento il sistema apre una mappa delle strutture ospedaliere che effettuano la procedura individuata, con la possibilità di confrontare gli istituti in base al volume di interventi annui eseguiti. È da tenere presente che maggiore è il volume e maggiore può essere l’esperienza che vanta il personale sanitario.
Cliccando sul nome dell’intervento è possibile filtrare la ricerca delle strutture ospedaliere: in base alla propria posizione (“Cerca intorno a me”), indicando la distanza espressa in chilometri; selezionando una regione, provincia o comune d’interesse; oppure inserendo direttamente il nome della struttura. In alternativa, è possibile visualizzare tutte le strutture presenti in Italia senza applicare filtri.
Definiti i criteri della ricerca si accede alle seguenti sezioni.
- “Informazioni generali”, in cui si descrive la procedura clinica selezionata;
- “Lista strutture”, in cui compare l’elenco delle strutture selezionate in base al criterio di ricerca impostato, con il comune e la provincia di appartenenza. Per ogni struttura viene indicato il numero di interventi eseguiti all’anno e altri possibili indicatori (per esempio, la riammissione ospedaliera a 30 giorni). È da tenere presente che maggiore è il volume e maggiore può essere l’esperienza che vanta il personale sanitario. Le altre funzionalità che si attivano in questa sezione sono:
per visualizzare sulla mappa l’ubicazione geografica della struttura e ottenere le indicazioni stradali
per ottenere maggiori informazioni sulla struttura: contatti, sito web, tempi di attesa per le prestazioni ambulatoriali, servizi disponibili (centro trasfusionale, servizio dialisi, servizio rianimazione, terapia intensiva, terapia intensiva neonatale)
per confrontare i volumi annuali di attività della singola struttura con quelli di altre strutture
- “Filtra”, in cui si può impostare la selezione delle strutture sanitarie pubbliche o private accreditate.
L’intervento programmato è un’operazione chirurgica eseguita per patologie che non rivestono carattere d’urgenza e può essere programmata nel tempo. Sono un esempio di interventi programmabili: quello per la sostituzione di valvole cardiache, per l’asportazione di tutta o parte della prostata per patologia benigna, la rimozione della cistifellea, della tiroide, la protesi dell’anca o del ginocchio, i calcoli nell’uretra, i polipi nasali. Al contrario, l’operazione chirurgica per la frattura al collo del femore da eseguire entro 48 ore nei pazienti anziani e l’esecuzione di angioplastica percutanea entro 90 minuti in caso di infarto miocardico acuto sono interventi di tipo urgente.
Per avere tutte le informazioni relative alla struttura ospedaliera individuata, si può cliccare sull’icona (che compare al fianco di ogni struttura cliccando sul cerchio bordato sulla mappa oppure entrando nella voce “Lista strutture”) consente di aprire una scheda composta da sei sezioni che riportano i seguenti dati:
- nella sezione “Struttura” è possibile consultare nome, tipologia (pubblica o privata), indirizzo e sito web della struttura;
- nella sezione “Come fare per” sono presenti, se disponibili, i collegamenti alle pagine dedicate per prenotare esami, ritirare referti e cartelle cliniche, presentare reclami;
- nella sezione “Contatti” sono indicati i recapiti della struttura (telefono, fax, mail, pec) e dell’ufficio relazioni con il pubblico, con la possibilità di consultare la carta dei servizi;
- nella sezione “Servizi disponibili” è possibile verificare la presenza del centro trasfusionale, servizio dialisi, terapia intensiva e terapia intensiva neonatale;
- nelle sezione “Tempi di attesa”, se disponibile, è presente il collegamento alla pagina dedicata al monitoraggio dei tempi di attesa per visite ed esami ambulatoriali;
- nella sezione “Organizzazione”, se disponibile, sono riportati i collegamenti alle pagine con i nominativi dei primari dei reparti, del direttore generale, del direttore sanitario e del direttore amministrativo.
Al momento, attraverso il Trova strutture è possibile verificare il rispetto dei tempi di attesa entro 30 giorni (l’attesa massima prevista per i ricoveri di classe A, cioè con priorità più alta) per l’intervento chirurgico per tumore al colon, alla mammella, alla prostata e al polmone.
È un’app per l’emergenza (da scaricare su smartphone e tablet) collegata alle centrali operative del numero europeo d’emergenza (nue) 112. Nelle regioni in cui il nue 112 è già attivo (Piemonte, Lombardia, Valle d’Aosta, Friuli Venezia Giulia, Provincia di Trento, Provincia di Bolzano, Liguria, Toscana, Marche, Umbria, Lazio, Sardegna, Sicilia e da dicembre 2023 anche la Calabria) consente di effettuare una chiamata di emergenza con l’invio automatico della posizione esatta del chiamante (e della sua identità se inserita nell’app) all’operatore della centrale, tramite il gps del cellulare e/o rete dati (sms). La posizione viene mostrata sul telefono. Il doppio canale di trasmissione assicura sempre l’invio della posizione. Inoltre, grazie alla funzionalità “chiamata silenziosa” (prima icona a sinistra) chi non è in condizione di parlare può contattare ugualmente il servizio di emergenza, selezionando il tipo di soccorso con appositi pulsanti. Esiste anche una modalità via chat (terza icona a destra) per le persone sorde. Quindi, sia quando il chiamante non sa dove si trova sia quando non è in grado di dirlo, attraverso l’app viene trasmessa la localizzazione precisa all’operatore della centrale, che invia la posizione alla sala operativa del servizio di soccorso richiesto (carabinieri, polizia, vigili del fuoco o soccorso sanitario).
Il nue 112 è il numero di telefono per chiamare i servizi di emergenza in tutti gli Stati dell’Unione europea. Prevede una centrale unica di risposta (cur) alla quale confluiscono le linee 112 (carabinieri), 113 (polizia), 115 (vigili del fuoco) e 118 (emergenza sanitaria) . Gli operatori della centrale, che gestiscono la prima risposta, in base all’esigenza di soccorso smistano la chiamata alle sale operative dei servizi di emergenza competenti (carabinieri, polizia, vigili del fuoco o soccorso sanitario).
In questa sezione è possibile individuare il distretto sanitario di appartenenza e le strutture sanitarie territoriali più vicine che erogano prestazioni mediche, infermieristiche, palliative, riabilitative e sociali.
Al momento sono presenti le mappe dei seguenti servizi territoriali:
- Centri per i disturbi del comportamento alimentare
- Centri per le demenze e per gli anziani non autosufficienti (quali: centri per i disturbi cognitivi e demenze, rsa, case di riposo, centri diurni, comunità alloggio, residenze protette)
- Centri per le dipendenze patologiche
- Centri per le cure palliative
- Centri per la salute mentale (per adulti) e per la neuropsichiatria infantile e dell’adolescenza
Di ciascun servizio assistenziale vengono forniti indirizzo, contatti e tipologia (ambulatorio, day hospital, centro diurno, rsa, hospice e così via).
Il distretto sanitario è un’articolazione territoriale dell’Azienda sanitaria locale (Asl) sul territorio, con un bacino di utenza previsto di almeno 60mila abitanti (salvo eccezioni in aree geografiche difficili o con bassa densità abitativa).
Il distretto assicura alla popolazione che ne fa parte i servizi di assistenza primaria, mediante: medici di medicina generale, pediatri di libera scelta, servizio di continuità assistenziale (ex guardia medica), ambulatori specialistici, assistenza domiciliare, cure palliative (a domicilio e in hospice), consultori, assistenza protesica, riabilitazione, servizi per le dipendenze patologiche, fornitura diretta di farmaci, prodotti per la nutrizione artificiale e dispositivi medici, servizi di salute mentale e di neuropsichiatria per l’infanzia e l’adolescenza, medicina legale. Il distretto, inoltre, coordinandosi con i Comuni, garantisce l’assistenza nelle residenze e nei centri diurni agli anziani fragili e alle persone con disabilità.
Con il decreto ministeriale 77 del 2022, che ha riscritto l’organizzazione della sanità territoriale, i distretti sanitari dovranno tendere a un bacino di utenza di 100mila abitanti e includere: una casa della comunità hub ogni 40-50mila abitanti,
Cliccando sul nome del servizio territoriale è possibile filtrare la ricerca delle strutture sanitarie e sociosanitarie in base alla posizione (“Cerca intorno a me”), indicando la distanza espressa in chilometri, oppure selezionando una regione, provincia o comune d’interesse piuttosto che inserendo direttamente il nome della struttura. È possibile anche visualizzare tutte le strutture in Italia senza applicare filtri.
Attraverso il “Geoportale Pnrr salute” è possibile mappare su tutto il territorio nazionale i nuovi servizi di cura previsti dalla missione 6 dedicata alla salute del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr), definiti dal decreto del ministero della Salute 77/2022, quali: le case della comunità, gli ospedali di comunità e le centrali operative territoriali.
La casa della comunità (cdc) è una struttura capillare su tutto il territorio nazionale, dove opera un’equipe multidisciplinare formata da: medici di medicina generale, pediatri di libera scelta, specialisti ambulatoriali, infermieri di famiglia (chiamati anche “infermieri di comunità”), assistenti sociali e altri professionisti della salute (come psicologi e ostetrici). Sulla base del bacino di utenza in cui è inserita la casa di comunità e in funzione del numero e della tipologia dei servizi che eroga, si distingue in:
- casa della comunità hub , aperta h24, 7 giorni su 7, presente ogni 40-50mila abitanti, con i seguenti servizi:
- cure primarie (attraverso medici di medicina generale, pediatri di libera scelta e infermieri di famiglia)
- punto unico di accesso (pua) ai servizi sanitari (come l’assistenza domiciliare), sociosanitari (come rsa e centri diurni) e sociali (assistenza sociale, contributi), che accoglie, informa e orienta verso i servizi competenti sul territorio in base al bisogno di salute del cittadino
- assistenza domiciliare
- specialistica ambulatoriale per le patologie più frequenti
- assistenza infermieristica (per medicazioni, iniezioni, pronto intervento per codici bianchi)
- prenotazione di visite ed esami
- servizi sociali
- associazioni di promozione alla salute e di supporto a pazienti e caregiver
- esami diagnostici di base (tac, radiografia, ecografia, mammografia, spirometria, elettrocardiogramma, endoscopia)
- continuità assistenziale (ex guardia medica)
- punto prelievi
- sono facoltativi: consultorio per adulti e minori; screening oncologici; servizi per la salute mentale, le dipendenze patologiche e la neuropsichiatria per l’infanzia e l’adolescenza; medicina dello sport.
- casa della comunità spoke , aperta h12, 6 giorni su 7, che a differenza di quella hub, non ha l’obbligo di fornire né i servizi diagnostici, né la continuità assistenziale, né il punto prelievi, oltre al resto dei servizi facoltativi per la struttura hub.
La centrale operativa territoriale (cot) , una ogni 100mila abitanti, è gestita da infermieri e ha il compito di garantire la continuità delle cure sul territorio e tra ospedale e territorio. Gli infermieri della cot, infatti, coordinano e attivano i servizi assistenziali (sanitari, sociosanitari e sociali) necessari per un’adeguata presa in carico della persona fragile dopo un ricovero o segnalata al domicilio, evitando che la famiglia sia lasciata sola a gestire il bisogno. La cot, a seconda delle esigenze del malato, organizza il trasferimento dall’ospedale per acuti all’ospedale di comunità o a una struttura riabilitativa, una rsa o un hospice. Oppure, in fase di dimissione ospedaliera può attivare le cure domiciliari o i servizi sociali. Mentre per chi è già in cura a casa propria, o in una struttura intermedia, ma ha subìto un peggioramento, la cot può richiedere il ricovero in ospedale o in rsa, l’attivazione delle cure palliative o l’iscrizione al centro diurno.
L’ospedale di comunità (odc) è una struttura di degenza con 15-20 posti letto, che svolge una funzione intermedia tra l’assistenza domiciliare e il ricovero ospedaliero. L’assistenza infermieristica è garantita nelle 24 ore, 7 giorni su 7, con il supporto degli operatori sociosanitari. Mentre l’assistenza medica viene fornita per 4,5 ore al giorno, 6 giorni su 7. Nell’ospedale di comunità vengono accolti i pazienti che dopo un ricovero in un reparto per acuti (per esempio, a seguito di un ictus o un trauma ortopedico), superata la fase critica, hanno ancora bisogno di cure. Il paziente può avere necessità di completare la terapia con monitoraggio costante, di terminare l’iter riabilitativo o di iniziare la nutrizione artificiale. Ma il paziente può essere inviato anche dal domicilio all’ospedale di comunità su richiesta del medico curante o della centrale operativa territoriale. Il motivo potrebbe essere l’aggravamento della patologia cronica di cui soffre, che non richiede però un ricovero in ospedale (destinato ai casi acuti). La durata della degenza è di massimo 30 giorni (prorogabili in situazioni eccezionali). Gli obiettivi dell’ospedale di comunità sono: evitare ricoveri ospedalieri inappropriati e favorire dimissioni protette in luoghi più idonei della propria casa, consentendo nel frattempo alla famiglia di adeguare lo spazio domestico alle nuove esigenze del malato.
Per conoscere quali sono i centri di screening per il tumore al seno della propria regione si può scaricare l’app “Pianeta seno”, curata dalla Fondazione Incontra donna.